Il 2024 è l’anno del 50°anniversario di Horse Country Resort. Nato dall’intuizione e dalla visione del fondatore Ettore Giachino,
il complesso ricettivo di Arborea affaccia sul Golfo di Oristano ed è un angolo di paradiso incontaminato immerso tra il mare e 40 ettari di pineta in un’area naturalistica.
Un resort creato, e che è rimasto fedele in tutto il suo percorso, alla volontà di coniugare il calore di un’ospitalità familiare, i valori, la cultura e le tradizioni
di una terra straordinaria, natura e amore per i cavalli. Intervista a Marcella Porcella e Riccardo Giachino, madre e figlio in prima linea al timone del Resort
Ai nostri eredi – sosteneva un premio Pulitzer americano – non possiamo lasciare che due cose: le radici e le ali. E, di entrambe, bisogna saper fare buon uso. Lo sanno bene Marcella Porcella e Riccardo Giachino, una madre e un figlio in prima linea al timone dell’Horse Country Resort, nato cinquant’anni fa come “Ala Birdi” dal sogno e dalla visione del papà (e marito) Ettore Giachino, imprenditore piemontese giunto ad Arborea con l’idea di regalare ai futuri ospiti un luogo capace di tenere insieme lusso e calore familiare, mare e natura, cultura e sport, relax e divertimento. Un obiettivo più che raggiunto, come dimostrano i festeggiamenti per le cinquanta candeline del complesso ricettivo, anche grazie alla dedizione quotidiana di Marcella e Riccardo, padroni di casa in quest’angolo di paradiso affacciato sul Golfo di Oristano, tempio del tempo ritrovato e dell’amore per l’arte di ospitare.
HMYP: Gli anniversari hanno sempre un significato importante che corona l’impegno, la passione e la professionalità. Cosa rappresenta per voi questo 50° “compleanno”?
Marcella e Riccardo: È un traguardo che ci riempie di gioia. Il Resort è la realizzazione del sogno di Ettore: è in costante divenire e ci stimola ogni giorno a fare di più e meglio. Il nostro obiettivo è quello di diversificarne l’offerta e consolidarne la posizione in un mercato sempre più competitivo.
HMYP: Un sogno lungimirante, quello di Ettore Giachino, che ha saputo mettere insieme il valore di un’ospitalità autentica, l’amore per la Sardegna e la passione per i cavalli. Un progetto che ha saputo anticipare trend attuali come quelle sullo Slow Tourism e sulla sostenibilità. In cosa è stato più visionario?
Marcella: Mio marito è stato un vero pioniere dello sviluppo turistico oristanese e sardo, poiché l’avventura era nelle sue corde. Aveva lo sguardo sempre rivolto al futuro, e lo affrontava con generosità, non pensando solo a sé stesso, ma a come poteva fare qualcosa per gli altri, per la comunità in cui viveva e per il territorio. Con convinzione, determinazione e originalità ha sempre portato avanti le sue idee, senza imitare o copiare.
Lo ha fatto con uno sguardo attento alle esigenze dei turisti e cercando di anticipare i tempi e di interpretare i bisogni degli ospiti. Come? Offrendo a famiglie e comitive, giovani e coppie, un luogo di villeggiatura capace di unire il mare all’ambiente, allo sport, all’intrattenimento e alla cultura. Un modello di struttura turistica in grado di operare non solo nei mesi estivi ma tutto l’anno con eventi, convegni, fiere e appuntamenti sportivi. Un salto di qualità che ha portato alla nascita dell’Horse Country Resort, un progetto ambizioso da cui è partito l’ampliamento delle strutture: dalle scuderie alla sala convegni passando per le villette.
HMYP: In 50 anni chissà quanti aneddoti curiosi sono capitati. Volete raccontarne qualcuno?
Marcella: È un album di famiglia straordinariamente ricco, che racconta un mondo che non c’è più. Penso a quando le prenotazioni erano telefoniche e non c’era internet o i social network. Oppure a quando le vacanze duravano un mese intero, e non qualche settimana… Soggiornare qui permetteva di creare e consolidare rapporti duraturi: memorabili rimangono i tornei di tennis, le gite a Orgosolo con puntate al pozzo di Santa Cristina… E poi i pranzi con i pastori, tra assaggi di formaggi stagionati e di filu ’e ferru.
Le serate venivano animate dall’entusiasmo degli ospiti stessi, con appuntamenti a tema come quello dei cowboy, la festa hawaiana, i momenti in spiaggia con la chitarra e il fuoco. A volte arrivava anche Benito Urgu che dal suo rifugio, Villa Pomodoro, sorprendeva tutti con il suo entourage composto da artisti oggi famosi, come Giorgio Panariello, Piero Chiambretti, Siusy e Patrizio di “Turisti per caso”. Ci fu addirittura Fabio Concato che si esibì in straordinari fuori programma.
HMYP: Cosa caratterizza la stagione 2024 del Resort?
Marcella e Riccardo: Come sempre, la filosofia di ospitalità dell’Horse Country mette al centro le persone, il recupero del proprio tempo e la riconnessione con la natura. “No frills”, come dicono gli anglosassoni, ma tanta sostanza, come diciamo noi. Chi soggiorna qui torna a casa più sereno, arricchito di quei momenti che – purtroppo – sempre più di rado è possibile ritagliarsi nella quotidianità. Inoltre, pur essendo il nostro un Resort strutturato con più di 900 posti letto, si ha il più delle volte la percezione di essere quasi soli. Gli spazi sono sconfinati e le attività innumerevoli, così come le escursioni. La clientela apprezza molto il calore della nostra ospitalità, che solo una gestione familiare e non omologata agli standard di catena sa regalare.
HMYP: Visibilità internazionale. Siete stati scelti per la seconda volta per ospitare l’olimpo dell’Endurance a cavallo. È un grande risultato…
Riccardo: Sì è vero! Ospitare gli Europei e i Mondiali di Endurance è motivo di orgoglio ma anche di grande responsabilità. E’ prevista una straordinaria partecipazione internazionale, con le migliori scuderie del pianeta. La competizione avrà il patrocinio dei più grandi portatori di interesse del settore e di almeno tre ministeri. Già nel 2021, nonostante fossimo ancora in fase pandemica, avevamo organizzato ad Arborea la IX edizione del “Sardegna Endurance Festival”. Con una novità: il “Campionato del mondo Giovani Cavalli 2021”. Si tratta di una competizione da 120 km che aveva attraversato i territori di Arborea e Terralba, con decine di atleti giunti da 31 Paesi.
L’affluenza prevista per l’evento è veramente significativa e conta ben 233 cavalli e 197 cavalieri provenienti da 31 nazioni. Quali? La Francia con 44 atleti, gli Emirati Arabi con 32, la Spagna con 28, l’Italia con 25. E poi ci saranno Barhein, Qatar, Arabia Saudita, Kuwait, Giordania, Siria, Turchia, Regno Unito, Argentina, Cile, Uruguay, Bulgaria, Estonia, Finlandia, Svezia Polonia, Romania, Slovenia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Paesi Bassi, Portogallo, Germania, Svizzera, Slovenia, Croazia e Belgio.
HMYP: Qual è l’obiettivo per i prossimi 50 anni di Horse Country Resort?
Marcella e Riccardo: Vogliamo continuare a perseguire una vision green e di vacanza inclusiva per tutti i componenti della famiglia. Il nostro sguardo è rivolto al futuro e ci facciamo interpreti dei desiderata di una società in costante evoluzione e delle abitudini delle nuove generazioni. Lo facciamo però con il focus di mantenere sempre al centro l’identità e i valori legati alle tradizioni e alla cultura di questa meravigliosa terra chiamata Sardegna.
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