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Il Meliá Genova è decisamente “sparkling”. Intanto è un cinque stelle e Genova di destinazioni top level ne ha solo due e poi con la città ha un legame molto stretto. Per capirlo basta fare tappa al Blue Lounge Bar, il bar dell’hotel. Il locale è pieno. Trovo posto a stento visto che è scattato l’happy hour. Al buffet questa sera specialità iberiche con dj set di note lounge. Jamon serrano, paella, tapas. Tempo mezz’ora e una parte dei miei compagni di aperitivo “migra” verso il Marea Restaurant. Pienone anche in questo caso. L’atmosfera del locale è calda, avvolgente, rilassante.
Al perfetto city hotel si chiede di essere bello, moderno, funzionale e accattivante. E questo cinque stelle napoletano incarna perfettamente il concetto. L’ambiente è d’eccezione: temi, arti, stili ed epoche. Grandi dell’arte contemporanea come Lello Esposito, Francesco Clemente, Sergio Fermariello, Mario Schifano e Gregorio Botta, accanto ai fermo immagine di big della fotografia – da Vincenzo Castella a Mimmo Jodice, da Pino Musi ad Antonio Biasucci. Capolavori d’arredo Made in Italy mescolati a marmi pregiati e antichità che vanno dal XIV al XVII secolo. Il mix è perfetto. Perfetto come il Romeo Sushi Bar & Restaurant, gestito dallo chef giapponese
Amo il servizio che va direttamente al sodo, senza fronzoli. Ho poco tempo: pretendo il massimo e basta. Sono a Roma, ma potrei anche essere a Berlino, Bruxelles, Edimburgo, Londra, Manchester, Francoforte, Monaco, San Pietroburgo, Firenze. Ieri ero in Germania, l’altra settimana praticamente ovunque. Per questo Rocco Forte Hotels è uno dei miei punti di riferimento. Un circuito di global eccellenza per globe trotter strong, duri e puri, per anime cosmopolite. E io lo sono. Appuntamento di lavoro a Roma. Ieri ero a Francoforte. L’altra settimana a Madrid. Altro che mille miglia… L’appuntamento è domani. Non sono ancora arrivato in albergo.
Tutte le volte è la stessa storia. Volo perennemente in ritardo. Oggi due ore che, sommate alle quasi due ore di anticipo con cui sono arrivata in aeroporto per evitare il traffico del venerdì all’ora di punta, fanno quasi quattro ore di attesa. Uffa, sono nervosissima, cosa faccio adesso? Non mi va di rimanere seduta a leggere. Non ho voglia di gironzolare al duty free anche perché, quello degli imbarchi A, quello dei voli nazionali, non è granché. E non mi va neppure di passare da un bar all’altro a bere e a mangiare la prima cosa che capita. Mm!
Piazza Solferino. La città che vive è qui e allora non c’è da stupirsi se nel giro di una manciata di passi, hai, come in vetrina, una promenade di ristoranti e ristorantini tra cui scegliere, e ancora negozi e boutique. Tutti un po’ nel ruolo di entrée di una Torino da scoprire e da gustarsi no stop. Di giorno come di sera. Per godere la città come merita e ci si merita, il Golden Palace è una tappa imprescindibile. Non per nulla si tratta dell’unico cinque stelle della città: ergo è qui che si ritrovano i vip sabaudi per i