La Madernassa, ristorante Stellato e resort green adagiato sulle colline nelle Langhe. Un’esperienza culinaria che mescola sapori antichi e influenze d’Oltralpe
La Madernassa è una gemma nascosta nel cuore delle Langhe, dove bellezza, armonia e sostenibilità si fondono in un’esperienza unica. Questo ristorante e resort premiato con una Stella Michelin è noto per il suo impegno verso l’eco-sostenibilità e la conservazione della biodiversità, incarnando l’amore ancestrale per la terra e le tradizioni locali.
E’ riconosciuto tra i 100 migliori ristoranti al mondo dalla We Are Smart Green Guide. La Madernassa brilla per la sua attenzione all’ambiente in ogni dettaglio, dal ristorante al giardino delle erbe aromatiche.
Il nome “La Madernassa” celebra una varietà di pera autoctona, simbolo del legame profondo con il territorio e la cultura enogastronomica delle Langhe.
Ivan Delpiano, CEO e co-fondatore, sottolinea l’importanza della sostenibilità, un valore che la sua famiglia ha sempre abbracciato. L’obiettivo è ridurre l’impatto ambientale con progetti di biodiversità e interventi strutturali che beneficiano sia la comunità che l’ambiente. Un esempio è il vasto parco di oltre 25.000 mq che circonda il resort, dotato di un’area boschiva didattica con laghetti e piante autoctone, offrendo agli ospiti un’esperienza immersiva nella natura.
Ristrutturato nel 2003, La Madernassa unisce tradizione e innovazione, utilizzando fonti rinnovabili per l’energia elettrica e promuovendo la sostenibilità in ogni aspetto, dalla riduzione della plastica all’uso di materiali riciclabili. L’acqua servita proviene da fonti locali, riducendo l’impatto ambientale del trasporto.
La struttura vanta serramenti a taglio termico e caldaie geotermiche per il riscaldamento, migliorando l’efficienza energetica. Nei terreni circostanti, la vigna, l’orto e il frutteto sono gestiti con pratiche biologiche, mentre un bosco autoctono in crescita riduce la CO2 e produce ossigeno.
La politica green de La Madernassa si riflette anche nella scelta di fornitori locali e sostenibili. Ogni dettaglio, dalla selezione degli ingredienti alla gestione dei rifiuti, è pensato per minimizzare l’impatto ambientale, offrendo un’esperienza di alta qualità.
Il ristorante La Madernassa
Alla guida del Ristorante, 1 Stella Michelin, c’è l’executive chef Giuseppe D’Errico, una grande carriera all’estero: tra tutti, l’esperienza pluriennale a Maison Troisgros, il Tre Stelle Michelin più antico del mondo, come sous chef.
Ha lavorato anche all’Ornellaia di Zurigo della famiglia Frescobaldi,
Di origine campana, e più precisamente di Succivo, Caserta, la sua cucina è una fusione tra elementi mediterranei e formazione transalpina d’alta scuola. Arrivato alla Madernassa ha saputo mescolare sapientemente le materie prime piemontesi, tra cui il coniglio grigio di Carmagnola, presidio Slow Food, o le pesche e albicocche piemontesi. Non poteva mancare la pera Madernassa, a cui è dedicato un cocktail realizzato con un gin distillato del frutto.
Il risultato è strepitoso: l’incontro tra materie prime così distanti tra loro, ma unite dalla maestria di Chef D’Errico, si assaporano in piatti che sono creazioni armoniose, per sapori e colori.
La caprese 2.0 è un’esplosione di basilico, di cui ne vengono coltivate diverse specie proprio nella serra, di pomodoro in varie consistenze. Delicata la ricotta di burrata che amalgama il tutto.
La trota salmonata Agritrutta di Cuneo in carpione è una rivelazione: morbida al palato, si lascia avvolgere da un carpione mai invadente, leggero e trasformato in una gelatina che accarezza le papille gustative, rinfrescandole piacevolmente.
E che dire del connubio tra coniglio e melanzana? Così nasce il Royal Rabbit, preparato seguendo la ricetta della cucina francese che prevede un rotolo di coniglio farcito. Un piatto semplice, ma estremamente tecnico, il cui risultato è la perfezione. Carne morbidissima, farcita con melanzana pomodorino ed acciuga, servito con melanzane arrostire e un purè, anch’esso di melanzana. Ricorda la cucina della nonna, quei profumi mediterranei che si perdono nel tempo, ma che restano incisi nella memoria.
Chiude il menù a Mano Libera una rivisitazione delle pesche, amaretti e cioccolato, dolce tipico piemontese. E arriva sulla tavola Origami, un velo di mandorla che avvolge composta di pesche e cioccolato. Il tutto servito con pesche nettarine e bianche con acqua di pesca. A parte gelato alla mandorla salata su composta di pesche.
Giuseppe D’Errico
“La cucina è il mio racconto tra territorio, le origini ed il viaggio. La costruzione del menù segue un percorso internazionale, in cui le materie prime vengono calibrate nei vari piatti, perché il gusto è fondamentale. L’armonia dei sapori è data da una lavorazione delle materie prima, senza mai snaturarle. Ogni creazione comunica sia il prodotto sia le esperienze che ad esso sono legate”.
Qual è il segreto della cucina di Chef D’Errico?
“L’amore. Desidero trasmettere emozioni attraverso ogni piatto che realizzo. E l’amore ne è la componente fondamentale, quella che rende una esperienza culinaria indimenticabile.”
Le carte
La carta del menù prevede la possibilità di scegliere tra tre tipologie.
Qui e Altrove, 5 portate che rievocano i piatti della tradizione piemontese e campana
Rivoluzione, 7 portate dedicate all’estate (cambiano a seconda della stagione)
A Mano Libera, 7 o 9 portate scelte dallo chef
Oltre alla carta dei vini, con una lista ampia tra cui scegliere, tra vini piemontesi in primis, spaziando poi tra Italia e Francia, sono interessanti la carta delle acque e la carta dei caffé.
In particolare, la carta dei caffé propone delle miscele pregiate che provengono, tra l’altro, da Finca del Rio, una piantagione una piantagione di caffè situata nel territorio di Las Capucas, San Pedro de Copan, in Honduras occidentale. La piantagione è un appezzamento di terra adiacente al parco nazionale dello Celaque, Patrimonio UNESCO dell’Umanità, con due fiumi che l’attraversano, il rio Colorado e il rio Aruco.
MAD GIN
Il MAD Gin nasce nel 2021 da un’idea di Ivan Delpiano Co Fondatore e Ceo de La Madernassa Resort, la cui esperienza in mixology ha radici profonde. L’idea di creare un Gin non semplicemente aromatizzato, bensì proprio distillato dalla rara quanto ricca e gustosa pera Madernassa. Il processo prevede una prima distillazione di bacche di ginepro ed erbe accuratamente selezionate, poi una fase di macero a freddo della pera Madernassa e conseguente distillazione ed infine un’ulteriore distillazione per ottenere la purezza ricercata. Ne deriva un Gin dalle note delicate e profumate, più vicino ad una grappa o un brandy da sorseggiare freddo e liscio a fine pasto. Il primo Gin al mondo distillato da Pera Madernassa di altissima qualità.
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