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Hotel: come cambiano nell’era post Covid19

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Eclettico Design, la business unit del Gruppo Lombardini22 dedicata all’hôtellerie, ha indagato come
cambia il settore dell’ospitalità degli hotel con il questionario “Il tempo delle domande”

L’isolamento sociale dovuto al lockdown ha indotto tutti a riflettere se questo cambiamento, totalmente inedito, si accompagnerà a nuovi e rinnovati stili di vita, scale di valori, modalità lavorative, dimensioni economiche, modi di progettare.

Il questionario Il tempo delle domande promosso da Eclettico Design ha posto interrogativi rilevanti sul futuro, la quotidianità, lo stato emotivo delle persone, le modalità di relazione.

Quali cambiamenti si produrranno nel mondo dell’ospitalità?

È da almeno 20 anni che l’ambito dell’ospitalità sta registrando profonde trasformazioni, travolto da avvenimenti anche drammatici: dopo il famigerato 11 settembre, per esempio, c’è stato un crollo sensibile delle presenze mondiali legate soprattutto al business del “4 stelle” che ha decretato l’inizio del declino delle categorie intermedie. Parallelamente il lusso è diventato sempre più lusso, mentre è rapidamente cresciuto il mondo del budget hotel.

Il risultato è stato una polarizzazione sempre più spinta. Con lo sviluppo delle nuove piattaforme digitali, quelle polarità si sono via via identificate con 2 modelli: da una parte la categoria raggruppata (collapsed scale) del Luxury & Upper Upscale, e dall’altra Airbnb. Le forme di fruizione del settore hospitality si sono sostanzialmente configurate come contrapposizione tra questi due “eccessi”, si può dire. Così si è sostenuto fino a febbraio 2020. E dopo il Covid?

Il lusso mantiene le quote di mercato

Le prime avvisaglie sembrano staccarsi fortemente da questa netta differenziazione. Le catene di hotel internazionali guardano con sempre maggiore interesse proprio a quelle categorie intermedie messe in crisi dalla “periodizzazione” precedente, mettendo a fuoco più attente profilazioni relative al “4 stelle” o “4 stelle plus”. Allo stesso tempo,  la fascia Luxury non ha eccessive difficoltà a mantenere le proprie quote di mercato (come sempre del resto). Se è vero che la differenza la farà chi si potrà permettere di avere a disposizione spazi pubblici più ampi, il comparto Luxury è certamente il segmento che ha margini maggiori per rispondere con agio a queste nuove esigenze.

Ma perché più spazio pubblico?

Ovviamente ciò è legato alla possibilità di tutelare la salute degli ospiti e dei lavoratori, attraverso il loro distanziamento e la loro corretta distribuzione fisica in ambienti condivisi.
È questo l’altro aspetto determinante del post-Covid. Chi potrà garantire un sufficiente livello di sicurezza avrà sicuramente un appeal maggiore, poiché risponderà meglio al disagio latente della paura di contagio e agli effetti sugli stili di vita del mercato ricettivo. Ancora più decisiva sarà la possibilità di certificare tale sicurezza, e in questo le tecnologie avranno un ruolo molto importante, in particolar modo quelle relative alla disinfezione.

Anche dal questionario di Eclettico emerge come i grandi brand delle catene internazionali riscuotono di gran lunga una maggiore fiducia, sembrano offrire maggiori garanzie di sicurezza e di solidità nell’affrontare agilmente un piano di cambiamento efficace – nei servizi e nei layout – grazie alle maggiori disponibilità economiche rispetto a brand minori o hotel a conduzione familiare.

Le catene offrono più garanzie

E questa percezione generalizzata si prospetta come una questione da affrontare con urgenza in un Paese come l’Italia in cui la maggior parte degli hotel sono di piccole dimensioni e a conduzione familiare. L’Italia rimarrà comunque un attrattore molto forte per gli investitori stranieri nel mondo Real Estate e nel comparto alberghiero, ma queste nuove esigenze dei consumatori dovranno trovare un’adeguata risposta da parte degli operatori. Per quanto tutto il settore stia accusando in maniera pesante le conseguenze della pandemia, è facile pensare che ad avere maggiori opportunità di risollevarsi e recuperare le proprie quote di mercato saranno quindi le catene alberghiere.

Mentre la funzione del web e il ruolo del modello Airbnb possono avere più difficoltà a ritrovare la via dell’espansione che li ha caratterizzati negli anni recenti, proprio a causa di quella sicurezza che la formula dell’affitto breve, spesso unita a una gestione il più delle volte “amatoriale” della sanificazione degli ambienti, non può garantire altrettanto bene.

Diverso è l’affitto di case vacanze che, invece, promettono sensazioni di maggiore protezione. E così si tende e si tenderà – ed è un fenomeno attualissimo – a scegliere di affittare residenze anche per periodi medio-lunghi perché la gestione della casa e la sua sanificazione fatte in prima persona rispecchiano maggiormente un senso diffuso di sicurezza domestica.

Spazio dell’intimità vs spazi comuni

Quindi i parametri che il cliente di hotel cercherà nei prossimi anni sono la disinfezione e più spazio pubblico a disposizione. Non c’è dubbio, infatti, che il turismo è destinato a cambiare: saremo tutti molto più attenti, controlleremo la qualità e l’igiene delle strutture in maniera più meticolosa (poi è ovvio che la pulizia è sempre stato un driver fondamentale, se non altro per una questione di civiltà), gli spazi comuni dovranno permettere maggior agio fra gli ospiti, prevedere sale separate e avere un’attenzione particolare anche alla privacy.

Il settore extra lusso, in questo senso, sarà di ispirazione per gli altri segmenti. Una domanda fondamentale per il mondo dell’hospitality ha generato una forte polarizzazione tra coloro che sono totalmente d’accordo e coloro che invece sono totalmente in disaccordo.

Lo spazio dell’intimità assumerà un’importanza maggiore rispetto allo spazio dell’incontro?

Legata a questa è la considerazione che l’esperienza delle limitazioni degli spazi di relazione avrà un notevole impatto nella progettazione degli hotel leisure del futuro, così come degli alberghi business: gli utenti quindi non riscontrano differenze sostanziali tra le due tipologie di hotel. Di conseguenza anche per brand dedicati a millennials e alla Generazione Z che fanno degli ambienti comuni e di socializzazione il loro punto di forza l’esperienza delle limitazioni degli spazi di relazione cambierà sicuramente la percezione e la conseguente progettazione di questi ambienti.

Modelli come questi saranno ancora cercati e scelti dai guest? È una domanda centrale, che va a impattare non solo l’hospitality ma anche i coworking, per esempio, diffusi in modo esponenziale anche per la possibilità di fare un networking informale e friendly.

About Lombardini22

È un gruppo leader nello scenario italiano dell’architettura e dell’ingegneria che opera a livello internazionale attraverso sei brand: L22, dedicato all’architettura e all’ingegneria; DEGW, leader nel settore del Workplace con i servizi di Consultancy & Design; FUD Brand Making Factory, specializzato in Communication Design e Physical Branding; Eclettico Design, specializzato in luxury design per residenze e ospitalità; ATMOS, specializzato in Building Physics, governa acustica, luce, colore e aria per ottimizzare il comfort e incrementare le performance degli ambienti; CAP DC Italia, parte del network internazionale di CAP DC, specializzato nella realizzazione di data center e focalizzato nello sviluppo del mercato di questo settore, su tutto il territorio italiano.

Per info
www.lombardini22.com

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