L’itinerario nei luoghi imperdibili di Parma, Capitale Italiana della Cultura 2020
e del suo territorio, tra arte, gastronomia ed eventi
Parma ha appena inaugurato il suo anno di Capitale Italiana della Cultura 2020. Un’occasione imperdibile per immergersi tra opere d’arte ed eventi da vivere nelle atmosfere raffinate e nelle grandi storie della città verdiana dal passato ducale, che guarda al presente e al futuro come rigenerazione sociale, ambientale e culturale.
Ecco un itinerario per scoprire i luoghi imperdibili di Parma 2020 e del suo territorio in 48 ore.
Si parte dal centro storico, tripudio di eleganza, palazzi antichi, chiese e musei. Una tappa al Teatro Regio e in Piazza del Duomo con la Cattedrale e il Battistero è d’obbligo. Qui poi, vale la pena entrare nelle sale di Palazzo Dalla Rosa Prati, che dal 31 gennaio al 26 aprile 2020 si colorano delle opere di Van Gogh, per la mostra Vincent Van Gogh Multimedia & Friends.
È come toccare da vicino i celebri dipinti del pittore olandese, riprodotti su scenografici supporti multimediali ad altissima qualità, per poi immergersi nei capolavori di autori come Monet, Degas e Renoir giunti da prestigiose collezioni private. La coinvolgente esposizione prodotta dalla Navigare s.r.l. è aperta dalle 9.30 alle 20.00 dal lunedì al venerdì e fino alle 21.00 il sabato e la domenica. (www.vangoghmultimediaexperience.it).
Un’esperienza immersiva, unica nel suo genere, è Florilegium, la prima mostra personale italiana di Rebecca Louise Law – curata da OTTN Projects e sostenuta da Davines, Chiesi Farmaceutici e Cosmoproject nell’ambito del progetto Pharmacopea -, ideata per lo spazio della Chiesa di San Tiburzio, a pochi passi dal Palazzo Dalla Rosa Prati.
In programma tra il 29 febbraio e il 19 dicembre, è una delle azioni del progetto Pharmacopea, che crea nuovi itinerari turistici nella città, mettendo in rete luoghi simbolo della sua identità storica e cosmetico-farmaceutica.
Il cuore dell’esposizione sarà una grande installazione in evoluzione nella Chiesa di San Tiburzio, poi ci saranno presentazioni di diversi apparati scultorei allestiti nell’Antica Farmacia San Filippo Neri e nel Palazzo Ducale, mentre la serra dell’Orto Botanico di Parma si farà custode di un’opera documentaria sulla pratica dell’artista britannica nota per le sue installazioni floreali larger-than-life e sculture site-specific (www.pharmacopeaparma.it).
La passeggiata continua fino alla Chiesa di San Francesco del Prato, un luogo che si avvia a divenire simbolo di Parma 2020, per la sua storia di rinascita, grazie ad una raccolta fondi collettiva: le inferriate che l’avevano trasformata in carcere oggi sono state eliminate e mostrano l’architettura originaria di questo gioiello gotico. In primavera si può approfittare delle visite guidate in quota tra il rosone e una vista straordinaria dall’alto della città e della Cattedrale (www.sanfrancescodelprato.it).
Se Parma è anche Città Creativa UNESCO per la Gastronomia (www.parmacityofgastronomy.it), lo si deve alle sue delizie che la rendono celebre nel mondo, come il Prosciutto di Parma, il Culatello di Zibello Dop e il Parmigiano Reggiano. Per assaggiarne un Parmigiano Reggiano pluripremiato è bene raggiungere Fidenza, dove ha sede Parma2064 della Cooperativa Agrinascente di Fidenza (PR).
L’ideale è prenotare una visita guidata in caseificio, così da scoprire le fasi di lavorazione del re dei formaggi e assaporare pezzi di diverse stagionature. Tutto il Parmigiano Reggiano Parma2064 nasce con il latte munto nel raggio di 10 km dai suoi caseifici (www.2064.it).
Per i il culatello si va nelle cantine (le più antiche del pianeta) dell’Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense, castello trecentesco sul fiume Po, a poca distanza dalla città. Si possono assaporare tra i piatti della “cucina gastrofluviale” del ristorante stellato dello Chef Massimo Spigaroli (www.anticacortepallavicinarelais.it) oppure all’Hosteria del Maiale, compiendo un viaggio nei sapori della tradizione della Bassa Parmense e della storia del Grande Fiume.
Nel menu, anche una ricetta del celebre Giovannino Guareschi. L’esperienza poi culmina al Museo del Culatello e del Masalén, dove lo Chef racconta l’arte di fare salumi ereditata dal bisnonno Carlo, che lavorava le carni dei maiali nel podere Plantador di Giuseppe Verdi, e del recupero del maiale tipico nero del Parmense.
E I migliori prodotti gastronomici si degustano anche nelle strutture INC Hotels Group, comodissime per il soggiorno e per visitare la Capitale Italiana della Cultura. Propongono infatti, anche esperienze nel territorio, itinerari culturali in bicicletta e food shopping tours tra caseifici, salumifici e cantine (www.inchotels.com).
More Info www.visitemilia.com
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