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Turismo congressuale in crescita

turismo congressuale

Il turismo congressuale italiano è in crescita e le location più utilizzate dal Mice sono gli alberghi.
Il trend arriva dall’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi, il report annuale di Federcongressi&eventi realizzato da ASERI

In linea con il trend favorevole del leisure anche il turismo congressuale italiano sta vivendo una stagione di grande positività. Infatti aumentano i congressi e gli eventi business realizzati in Italia.

Il quadro emerge dall’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi-OICE.

Cioè la ricerca promossa dall’associazione della meeting industry italiana Federcongressi&eventi e realizzata dall’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – ASERI.

Secondo la ricerca nel 2023 in Italia sono stati complessivamente realizzati 340.057 eventi registrando un aumento pari al +12% rispetto al 2022.

I partecipanti sono stati 27.152.890 (+28% rispetto al 2022) e le presenze 41.835.932 (+31.9% rispetto al 2022).

Tutti gli indici principali hanno quindi una crescita a doppia cifra.

Infatti dopo lo stop dovuto al Covid19 le imprese sono tornate a investire in eventi e le associazioni, soprattutto medico-scientifiche, in congressi.

Inoltre lo stato di buona salute del turismo congressuale italiano è dimostrato dal tasso di incremento dei congressi e degli eventi. Infatti nel 2023 è stato del 12%, pari quindi al triplo di quello medio annuo di 4,1% degli anni pre-Covid19.

Anche le previsioni per l’anno in corso sono positive, in termini di crescita sia del numero degli eventi sia del fatturato.

“Il MICE italiano gode di buona salute ed è in questo trend che si inserisce una fase di profondo cambiamento della meeting industry”, commenta la Presidente di Federcongressi&eventi Gabriella Gentile.

“Eventi e congressi hanno oggi una qualità sempre più elevata e richiedono, quindi, sedi avanzate dal punto di vista dei servizi e delle tecnologie e personale formato e costantemente aggiornato.

Parallelamente, i grandi flussi turistici e il conseguente aumento del tasso di occupazione alberghiera nelle destinazioni storicamente a vocazione MICE sta spingendo gli organizzatori a scegliere per eventi e congressi anche sedi fuori dai circuiti più consolidati, favorendo così non solo la destagionalizzazione ma anche la delocalizzazione del turismo”.

Congressi ed eventi in Italia: dove si fanno e chi li fa
La maggior parte dei congressi e degli eventi, il 59%, si è svolta al Nord, il 24,7% al Centro, il 10,2% al Sud e il 6,1% nelle Isole.

Per quanto riguarda poi le sedi per eventi, gli alberghi congressuali rimangono la tipologia più utilizzata e, infatti, hanno concentrato il 77,8% degli eventi totali.

I centri congressi e le sedi fieristico congressuali hanno ospitato il 3,1% degli eventi: sono la tipologia di sedi più cresciuta rispetto al 2022 sia per numero di giornate, +33,9%, sia di presenze, +54,7%.

Le dimore storiche non alberghiere (abbazie, castelli, antiche locande e casali, palazzi storici, ville, ecc.) sono state sedi del 2,5% degli eventi.

In merito ai promotori, le aziende hanno organizzato la maggioranza degli eventi, il 66,3%, 13,5 punti in più rispetto alla rilevazione precedente. Invece le associazioni si confermano il secondo promotore con il 22,3% degli eventi.

Infine, per quanto concerne la provenienza dei partecipanti, cessate le restrizioni dovute alla pandemia, riprendono gli eventi internazionali e nazionali. Anche se circa la metà degli eventi e congressi si conferma come negli anni passati a dimensione locale.

Per info
www.federcongressi.it

 

 

 

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