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Mercato immobiliare alberghiero: l’Italia corre e il lusso mette la quinta

Mercato immobiliare alberghiero: l’Italia corre e il lusso mette la quinta

Mercato immobiliare alberghiero stabile in Europa, mentre l’Italia cresce a doppia cifra: a dirlo il “Rapporto 2023 sul mercato immobiliare alberghiero”,
presentato nel corso di Hospitality Forum 2023, evento organizzato di recente a Milano da Castello Sgr e Scenari Immobiliari.

 

Si è rinnovata anche per quest’edizione la media partnership di HotelMyPassion con Castello Sgr e Scenari Immobiliari per l’evento Hospitality Forum 2023, il momento di confronto annuale sul mercato immobiliare alberghiero che si tiene a Milano, presso Palazzo Lombardia nell’Auditorium Testori. L’importante appuntamento, sotto la regia di Giampiero Schiavo, ceo di Castello Sgr, ha visto la presentazione del “Rapporto 2023 sul mercato immobiliare alberghiero”.

I DATI

A livello europeo il mercato immobiliare alberghiero ha chiuso, infatti, il 2022 con un fatturato di 20,5 miliardi di euro (21,2 nel 2021) bloccato dall’aumento dei costi e dalle crescenti preoccupazioni geopolitiche; per l’anno in corso si prevede un valore a 19,5 miliardi, con un aumento a partire dal 2024 (25 miliardi stimati).  L’Italia prosegue, invece, nel suo trend positivo e chiude il 2022 con un incremento del 40% del fatturato complessivo, pari a 3,5 miliardi di euro, mentre per il 2024 si attende un riallineamento ai livelli del 2019.

 

LE TESTIMONIANZE

Il 2023 è iniziato in modo positivo per il mercato immobiliare alberghiero europeo – afferma Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari –. L’attività degli investitori è aumentata dopo la limitata intensità del 2022, con un incremento delle allocazioni nel comparto, rispetto al primo trimestre dello scorso anno, superiore al 15% che porta a quattro miliardi di euro di patrimonio investito. Tra gli operatori continua a vigere un discreto ottimismo con un livello di sicurezza proporzionale alle caratteristiche del segmento, massimo per il lusso, minimo, ma comunque sufficiente, per le strutture economy”.

“La crescita del fatturato generato dal mercato immobiliare alberghiero italiano nel 2022 – aggiunge Giampiero Schiavo, ceo di Castello Sgr – è senza dubbio un segnale incoraggiante. Vista l’incertezza che caratterizza questo momento storico, è necessario comunque che tutti gli attori del mercato – ognuno nel proprio ruolo – continuino ad impegnarsi soprattutto su due direttrici: rendere maggiormente attrattivo l’intero territorio nazionale, anche attraverso un rafforzamento delle infrastrutture, e continuare a rinnovare il patrimonio alberghiero italiano per essere maggiormente attrattivi sul versante del turismo internazionale”.

IL LUSSO NON SMETTE DI CRESCERE

A non frenare la crescita è, ancora una volta, il segmento lusso: numeri alla mano, “il luxury in Italia – ha detto Alina Minut, sr account manager di Str -, si è avvicinato quasi a un 60% in più a maggio di quest’anno, con destinazioni come la Costa Smeralda che hanno generato tariffe fino a 2.400 euro”. “Se facessimo una lista mondiale delle destinazioni luxury per quanto riguarda le tariffe ottenute – ha commentato la manager -, in essa figurerebbero quattro location italiane: la Costa Smeralda, Taormina, la Campania e il Lago di Como”.

ITALIA IN POLE POSITION

Il nostro Paese è, dunque, in prima linea e a testimoniarlo è Francesco Cefalù di Mandarin Oriental: “I dati dimostrano l’importanza dell’Italia – esordisce -. La storia di Mandarin in Italia nasce con Milano, che resta un progetto unico, un hotel molto particolare”. Bene anche il lago di Como, con “risultati importanti e tariffe al di là dei 2mila euro”. I mercati principali per il puro luxury sono “Italia e Giappone – prosegue il manager – e la nostra Penisola ha la capacità di dare tariffe molto alte”. Il futuro è, naturalmente, di crescita: “In un paio di settimane dovremmo annunciare una nuova proprietà in Sardegna, dopo un 2023 che ha dato risultati positivi e un 2024 in cui intravediamo la possibilità che il mercato asiatico aiuti nelle città d’arte il rallentamento statunitense. Il banco di prova sarà il 2025”.

TRA GRANDI BRAND E STRUTTURE A CAPITALE FAMIGLIARE

Gianleo Bosticco


Il luxury si declina in diversi mondi, da quello dei grandi brand a quello delle strutture a capitale famigliare e le differenti filosofie convivono proponendo all’ospite molteplici forme di accoglienza. Marriott International punta la sua attenzione in primis sulla location: “In Italia, a differenza di altri Paesi, ci sono molte location di lusso, anche al di là delle città – sostiene Gianleo Bosticco -. Ne sono esempio la Costa Smeralda, dove ci piacerebbe crescere, ma anche il lago di Como, Cortina e la Puglia”. Un occhio di riguardo va anche “al lago di Garda – aggiunge Bosticco -, dove è in atto una riqualificazione verso l’alto”. E la direzione è allora “svilupparsi in queste location, tanto più che il nostro ceo è di origine italiana”.
Lungarno Collection
fa focus, oltre che sulla destinazione, sul valore del brand, sulla personalizzazione e sul concetto di ‘libertà su misura’: “Nel 2013 abbiamo introdotto il marchio ‘Portrait’ per poterlo esportare in altre città – racconta Valeriano Antonioli – e il cliente ha iniziato ad amarci. Il nostro obiettivo era creare un ‘ritratto della città, diventando il concierge che aiuta l’ospite a stilizzare la sua vacanza”. Ecco allora il Portrait nel capoluogo lombardo: “Tutti gli indicatori dal 2013 a oggi ci hanno dato la forza per arrivare a Milano. Ora siamo pronti a prendere un altro Portrait”.

TOP DI GAMMA E DIFFERENZIAZIONE

 “Giocare al top del mercato” è la parola d’ordine di Belmond nelle parole di Emilio Bogado, con “strutture che abbiano un patrimonio storico, in location esclusive come la Sardegna, dove pensiamo di poter avere successo”. Non è un caso se l’Hotel Romazzino, uno dei più rinomati alberghi della Costa Smeralda, dal 2024 riaprirà sotto l’insegna Belmond. E proprio in Sardegna Smeralda Holding ha creato una destinazione, ma non si è limitata a questo: “Negli ultimi otto anni – racconta Mario Ferraro – abbiamo lavorato per differenziare e arricchire l’offerta, costruendo esperienze e contenuti in linea con le richieste della clientela”.

MA ATTENZIONE

E’ necessario, tuttavia, distinguere “cosa è lusso vero e cosa no”, sottolinea Cefalù di Mandarin Oriental e riconoscere il valore che la proprietà familiare può dare a una struttura, “come nel caso di Le Sirenuse” e dell’indipendenza. Un elemento sul quale si concentra molto Lungarno: “Ci auguriamo di poter essere indipendenti ancora per tanto tempo”, evidenzia Antonioli. Una certezza c’è: “Il mercato del lusso continuerà a crescere in Italia – assicura Bosticco di Marriott – e possono essere proprio i brand a promuovere la destinazione”. Sulla stessa linea Bogado di Belmond, che intravede “un futuro positivo: occorre – esamina – avere una visione solida in un mercato che è estremamente competitivo”. Una proprietà solida è la parola magica anche secondo Ferraro di Smeralda Holding, con un occhio di riguardo per “l’internazionalizzazione”.

Per info

Hospitality Forum 

segreteria organizzativa
T. +39 02.33100705
milano@scenari-immobiliari.it

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