Una carriera dedicata a trasferire competenze e nuove idee, motivare e affiancare gli albergatori italiani
a elevare l’offerta di prodotti e servizi seguendo le ultime tendenze di mercato.
Inesauribile passione, entusiasmo, curiosità.
Physique du rôle, sguardo vivace e un inconfondibile piglio romagnolo.
HotelmyPassion incontra Mauro Santinato, l’uomo che ridisegna le frontiere dell’ospitalità italiana
Mauro Santinato ha fatto della capacità di trasferire competenze nel settore alberghiero la sua forza. Ha costituito Teamwork il 15 gennaio 1998, giorno di San Mauro. Partecipare a uno dei tanti eventi formativi che organizza significa fare il pieno di novità positive e motivanti. Per questo, anno dopo anno, i suoi eventi – oltre a confermarsi come punto di riferimento per l’hôtellerie – crescono in termini di presenze e di gradimento. Vivere un soggiorno a Demo Hotel Design Emotion, che Santinato ha aperto a Rimini, è un’esperienza unica, perché non esiste nulla di simile nel panorama alberghiero italiano e permette, quindi, di assaporare quello che non c’era.
Nel DNA di Mauro Santinato, le cifre distintive dell’ospitalità si esprimono in un abbraccio a 360 gradi, con una passione inesauribile – di cui la sua carriera è il risultato – corroborata da voglia di migliorare e tanta curiosità. Quella sana, che porta a guardarsi intorno, a osservare i cambiamenti e a evolvere. Non da soli, ma con gli altri player, per elevare gli standard d’offerta di un Paese, l’Italia, di cui è profondamente innamorato.
Per questo il suo impegno è quello di trasferire il know-how acquisito, affiancare gli albergatori nel portare sul mercato ricettivo hotel originali rivolti a target emergenti, promuovere nuove forme di ospitalità: sempre cercando di rendere più internazionale lo standard dei livelli e dei servizi offerti, ma mantenendo intatto il tratto distintivo dell’accoglienza ‘made in Italy’.
HotelmyPassion: Cosa ha fatto scattare la passione per il mondo degli hotel, e quando?
Mauro Santinato: È una passione che parte da lontano. Dai miei 15 anni, età della mia prima stagione estiva da cameriere. Un’esperienza che è proseguita ogni anno per tutto il tempo del liceo e che mi ha fatto conoscere il mondo del turismo e degli alberghi, senza ancora sapere che sarebbe diventato il mio.
Le prime stagioni estive mi hanno permesso di emanciparmi, conoscere persone, imparare lingue straniere e conquistare l’indipendenza. Io sono di Ferrara e venivo a Rimini, dove poi mi sono trasferito definitivamente, una volta terminati gli studi e svolto il servizio militare.
Ho iniziato a seguire dei corsi di specializzazione in marketing alberghiero e dal 1985 ho iniziato a fare “bottega” da Trade Mark Italia. Da lì non mi sono più fermato: si può dire che nella vita ho fatto solo due mestieri: il cameriere e il consulente. Anche se ultimamente sto facendo anche l’albergatore, o per meglio dire l’imprenditore. Ma sto ancora imparando.
HMYP: La mission di Mauro Santinato è quella di trasferire competenze, condividere know-how e fornire gli strumenti indispensabili per migliorare l’erogazione dei servizi all’ospite e per una più attenta e performante gestione dell’hotel.
M.S.: Sì, sono topic che fanno parte del lavoro del consulente, e che costituiscono l’evoluzione del mio percorso, dalla prima esperienza in una società di consulenza fino alla creazione della mia, 25 anni fa. Per tutta la vita ho cercato di aggiornarmi e di imparare, soprattutto viaggiando.
Ho visitato migliaia di hotel in giro per il mondo – proprio con lo scopo di conoscere e di imparare – e poi mi è venuto naturale trasferire quanto appreso attraverso attività di formazione e di consulenza. Anche aver visitato le fiere di settore di tutto il mondo – turismo, forniture, arredi, servizi, food – mi ha aiutato molto. Condividere permette un arricchimento reciproco, e credo sia giusto portare un proprio contributo positivo al settore.
HMYP: Nato come formatore e arrivato a essere contemporaneamente divulgatore-testimonial dell’hôtellerie, creatore di eventi del calibro di Design Lab e Hospitality Day, consulente per enti fieristici, relatore convegnistico, editore di WE:LL Magazine e di una collana di oltre 40 manuali operativi del settore… Ospitalità a tutto campo, la sua.
M.S.: Fare formazione impegna molte energie, ma continuo a fare il relatore a decine di convegni perché in 40 anni di attività ho avuto modo di vedere come si è evoluta l’offerta alberghiera italiana dagli anni ‘80 ad oggi, e quindi sono felice di raccontarlo.
Quanto agli appuntamenti che organizzo con Teamwork, sono “Eventi con contenuti di ispirazione”. Quando riesci a far accendere la lampadina nella mente del cliente, è un grandissimo risultato. E molti mi hanno ringraziato per questo: hanno ritrovato stimoli, passione e energia per nuovi progetti. Aiutare gli altri a fare meglio il proprio lavoro è estremamente gratificante.
HMYP: E nel frattempo la sua Hospitality Day ha festeggiato i 10 anni.
M.S.: Hospitality Design Conference e Hospitality Day sono iniziative che hanno sempre lo scopo di offrire contenuti di informazione, aggiornamento, ispirazione e motivazione. La decima edizione di Hospitality Day è stata celebrata a dovere, mettendo insieme quasi 5000 operatori e oltre 200 relatori. È stato un impegno importante, così come gli altri eventi. Parlo di Hospitality Design Conference, Luxury Hospitality Conference – la prima conferenza sul lusso nel settore ospitalità – e ITHIC, il principale evento dedicato agli investimenti nel settore dell’ospitalità in Italia, con oltre 1.000 partecipanti.
L’ultimo nato tra gli eventi è Wellness Hospitality Conference, dedicato al mondo del benessere: ha ottenuto un ottimo gradimento già con la prima edizione, con 450 partecipanti e la richiesta di organizzarlo – con lo stesso format – anche in altri Paesi europei. Ma noi siamo focalizzati sul mercato italiano, il nostro Paese, che amiamo e a cui tentiamo di dare un contributo per la sua crescita complessiva. Infine, in questo 2024 proporremo una grande novità: il Best Luxury Hotel Award, un premio dedicato alle eccellenze nel settore hospitality. La prima edizione si svolgerà la sera prima di Luxury Hospitality Conference e vedrà premiate dieci categorie.
HMYP: Quando si dice la passione.
M.S.: Il mondo degli hotel mi piace “dalle fondamenta al tetto”, compreso tutto ciò che ci gira intorno. Teamwork si occupa anche di studi di fattibilità, business plan, concept… Cerchiamo di guardare cosa succede nel mondo e di trasformare la conoscenza in buone pratiche per l’Italia, con i dovuti adattamenti e cercando di mantenere ciò che di buono abbiamo e che ci differenzia dagli altri. Perché per quanto bello possa essere un albergo, nulla riuscirà a lasciare un buon ricordo come la relazione con il personale. Il fattore umano è sempre al centro di qualsiasi cambiamento e progetto: è il fattore vincente.
HMYP: Ha voluto calarsi nei panni dell’albergatore e aprire a Rimini Demo Hotel Design Emotion. Ci racconta questa esperienza?
M.S.: E’ un concept alberghiero dedicato al mondo del design: abbiamo coinvolto 14 architetti per elaborare un hub di sperimentazione di totale rottura con il concetto di hotel tradizionale. Ognuno di loro ha avuto la possibilità di esprimersi e di creare una camera a proprio piacimento. Da questa esperienza è nata l’idea di MODE, un hotel dedicato all’eco mood design, che ha accettato la sfida della transizione ecologica e che vuole portare dei casi di studio, dal punto di vista gestionale e della progettualità sostenibile.
Abbiamo coinvolto 12 studi di architettura – Lombardini 22, Noah, Rizoma, GLA, Politecnico, Alessia Galimberti, solo per menzionarne alcuni. Inoltre sono coinvolte cinque figure professionali che ci accompagneranno in questo percorso. Il progetto vedrà la trasformazione di un piccolo, vecchio albergo riminese in un hub di sperimentazione con camere dal design sostenibile. Sarà un hotel certificato che vuole essere testimonianza concreta di quello che si può fare sul tema della sostenibilità.
Il settore alberghiero in Italia è fatto da migliaia di piccole imprese che non hanno capacità di fare ricerca, sviluppo, sperimentazione: non esiste un centro di ricerca alberghiero, e con MODE desideriamo fornire esempi pratici e concreti. Dal punto di vista ricettivo, l’hotel avrà 9 suite: l’apertura è stimata per la fine del 2024.
HMYP: I progetti ancora da realizzare di Mauro Santinato?
M.S.: Molti! Quando mi viene in mente un’idea ho bisogno di tempo per elaborarla e, soprattutto, per arrivare alla decisione di realizzarla. Ma poi mi muovo con decisione. Nelle mie molte idee mi sono sempre fatto affiancare da chi ha più esperienza e conoscenza, mettendo insieme persone.
Tra i miei progetti c’è la costruzione di un terzo albergo: il DEMODE, ispirato al vintage degli anni ’60, ‘70 e ‘80, un luogo che possa raccontare la storia di un periodo storico: moda, design, musica, tutto quello che si faceva in quegli anni.
E poi voglio continuare ad aiutare gli albergatori a trovare idee nuove e a realizzarle, a riconvertire, a riposizionare. Faccio un esempio: Teamwork ha aiutato dei giovani imprenditori nel rifacimento di un piccolo albergo, trasformato in THE MATCH, un hotel dedicato ai “gamer” tutto ispirato alle console e ai videogiochi.
HMYP: E sul piano della formazione?
M.S.: Ho in mente di partecipare alla creazione di una scuola di hotel management che da un lato formi professionisti e dall’altro permetta di sperimentare nuove forme di ricettività dedicate ai senior, affinché possano avvicinarsi al nuovo.
Questo è un settore molto conservativo che ha difficoltà ad innovare e, tranne qualche raro caso, non abbiamo imprenditori disruptive, che con audacia osino e sperimentino nuove forme di accoglienza. Questo da una parte è un vantaggio, perché ci permette di avere delle eccellenze di ospitalità autentica che fanno capo a famiglie di albergatori storici. Ma c’è bisogno di alzare il livello anche attraverso un cambio generazionale.
HMYP: Quando viaggia che tipo di ospite è Mauro Santinato, e cosa cerca in un hotel?
M.S.: Quando viaggio per vacanza il mio slogan è “less is more”: sono un ospite discreto, facilmente accontentabile e che non scrive recensioni negative. Mi piace trovare professionisti felici di accogliermi: le persone desiderano andare in vacanza in hotel e chi ci lavora ha la fortuna di lavorare in un posto dove la gente sogna di andare. C’è sempre uno scambio tra chi ospita e chi è ospitato, e trovo sia una cosa bella lasciare un bel ricordo.
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